Lung

Nell'ambito delle terapie targeted di particolare impatto nella pratica clinica sono stati i risultati dello studio ALEX, che, nella prima linea dei pazienti ALK traslocati, ha dimostrato un importante vantaggio sia in termini di efficacia sia di safety per alectinib rispetto a crizotinib, identificando quello che potrebbe essere un nuovo standard di terapia. Altri due importanti studi (ARCHER 1050 e AURA 3) hanno valutato l'efficacia di inibitori di EGFR di nuova generazione nei pazienti con mutazione di EGFR. Dello studio AURA 3 (osimertinib verso chemioterapia in pazienti con mutazione T790 resistenti alla prima linea di inibitori di EGFR), in particolare, sono stati presentati i risultati dell’analisi per il sottogruppo dei pazienti con metastasi encefaliche, in cui osimertinib si conferma efficace con un significativo prolungamento della PFS e un tasso di risposte a livello encefalico che è più che raddoppiato rispetto alla chemioterapia. Qualche dato incoraggiante anche nel setting adiuvante in uno studio cinese che ha confrontato la chemioterapia standard verso gefitinib in pazienti EGFR mutati, dimostrando per la prima volta una superiorità del TKI in termini di DFS, ma mancano ancora i dati di sopravvivenza. Nell'ambito dell'immunoterapia alcuni studi hanno tentato di rispondere a quesiti che spesso ci poniamo nella pratica clinica: se e quali pazienti trattare oltre la progressione di malattia in corso di immunoterapia o dopo tossicità importanti. Tre studi hanno poi valutato l'efficacia dell'immunoterapia nel microcitoma e nel mesotelioma pleurico: sebbene in queste patologie gli avanzamenti siano più lenti, alcuni dati promettenti iniziano a uscire.