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Lung :: Lectures  | Febbraio 2024

Combinazione di cemiplimab e chemioterapia nel trattamento di prima linea del NSCLC avanzato

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Sara Pilotto
A cura di

Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Verona

Per i pazienti affetti da non-small-cell lung cancer (NSCLC) avanzato, l’ultima decade è stata caratterizzata da progressi terapeutici fondamentali, che hanno contribuito a migliorare significativamente la prognosi.

Dall’iniziale sviluppo clinico in linee successive, oggi gli inibitori di checkpoint immunitari (ICI) diretti contro PD-1/PD-L1, in monoterapia o in combinazione con il trattamento chemioterapico, rappresentano lo standard of care nel trattamento di prima linea del NSCLC avanzato in assenza di alterazioni molecolari druggable.

In Italia l’algoritmo terapeutico per pazienti affetti da NSCLC avanzato con espressione di PD-L1 ≥50% in assenza di alterazioni molecolari druggable, con performance status 0-2 e senza controindicazioni all’immunoterapia prevede l’utilizzo della monoimmunoterapia con tre farmaci ad oggi approvati (pembrolizumab, atezolizumab e cemiplimab).

In Italia l’algoritmo terapeutico per pazienti affetti da NSCLC avanzato con espressione di PD-L1 <50% in assenza di alterazioni molecolari druggable, con performance status 0-1 e senza controindicazioni all’immunoterapia prevede l’utilizzo della combinazione di immunoterapia e chemioterapia a base di platino con due combinazioni ad oggi approvate (pembrolizumab + chemioterapia a base di platino, nivolumab-ipilimumab + chemioterapia a base di platino per 2 cicli).