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Lung :: Lectures  | Dicembre 2022

Osimertinib nel trattamento dei pazienti con NSCLC con mutazione di EGFR

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Chiara Bennati
A cura di

U.O. Oncologia Medica, Dipartimento di Onco-ematologia, AUSL Ravenna

Osimertinib rappresenta oggi la migliore opzione per il trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR).

Ha dimostrato infatti di migliorare la sopravvivenza con una tossicità minore rispetto ad altri inibitori tirosin-chinasici (TKI) di prima generazione e di essere efficace nel trattamento e nella prevenzione delle metastasi cerebrali. Questo farmaco mostra anche attività in pazienti con mutazioni non comuni e una migliore conoscenza delle caratteristiche della malattia e delle alterazioni genomiche concomitanti potrebbe aiutare ad ottimizzarne i risultati di efficacia.

Osimertinib dimostra inoltre di migliorare la sopravvivenza libera da malattia (DFS) nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico, successiva chemioterapia e TKI per tre anni, e di ritardare il tempo di ripresa di malattia sia sistemica sia a carico del sistema nervoso centrale, con un profilo di tossicità che è ben noto e facilmente gestibile, sovrapponibile a quanto emerso dalla prima linea di trattamento.