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Lung :: Lectures  | Luglio 2019

Terapia di combinazione vs sequenziale nel NSCLC in fase avanzata

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Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, la prognosi a lungo termine dei pazienti affetti da NSCLC in stadio avanzato/metastatico rimane infausta. Ad oggi il trattamento standard di questi pazienti consiste in una terapia sistemica da decidersi in base al tipo istologico e alle caratteristiche biomolecolari della malattia. 

Per i pazienti con malattia oncogene addicted (presenza di mutazioni di EGFR o riarrangiamenti di ALK e ROS1) il trattamento di prima linea consiste in una terapia a bersaglio molecolare. In assenza di queste alterazioni biomolecolari i pazienti devono essere trattati con l’agente immunoterapico pembrolizumab se i livelli di espressione del PD-L1 sono ≥50%, o con chemioterapia a base di platino in caso i valori di PD-L1 siano inferiori a questa soglia. Vari altri farmaci sono inoltre a disposizione degli oncologi in caso di progressione di malattia e continuamente nuovi dati arrivano dai molti studi clinici in corso. Per questa ragione, all’inizio del percorso di cura la pianificazione di una strategia terapeutica corretta è fondamentale per poter sperare di ottenere risultati significativi. In questo difficile contesto, l’uso dei vari farmaci disponibili in combinazione o in sequenza alle terapie standard, assume una particolare rilevanza.

AUTORI

Marina Garassino, Oncologia Toracica, Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano

Giuseppe Lo Russo, Oncologia Toracica, Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano

Marcello Tiseo, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Parma