GI

GI :: Lectures  | Febbraio 2017

Cetuximab: quanto è importante la localizzazione del tumore?

Per visualizzare il contenuto, devi eseguire l’accesso con il tuo account AccMed Online.
Mario Scartozzi
A cura di
Oncologia medica
Università degli Studi, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Cagliari

I notevoli progressi degli ultimi anni nel trattamento dei pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico hanno indubbiamente ampliato le possibilità di disegnare una strategia terapeutica sempre più efficace. Oltre alle innovazioni farmacologiche che si sono succedute nel tempo, abbiamo anche assistito a un notevole avanzamento nella definizione di fattori prognostici e predittivi.

Questo è risultato particolarmente vero per l’uso degli anticorpi monoclonali diretti contro EGFR, per i quali la possibilità di impiego si è progressivamente raffinata con l’introduzione della valutazione di RAS, che ha consentito sia una migliore definizione dei pazienti responsivi al trattamento sia l’esclusione dei pazienti con malattia resistente. Accanto a questi fattori di tipo molecolare anche fattori clinici quali estensione di malattia, performance status, obiettivi del trattamento e altri sono rimasti naturalmente fondamentali per la scelta terapeutica e per l’impostazione di una strategia efficace. Molto recentemente analisi da studi clinici randomizzati hanno suggerito che la sede della neoplasia primitiva (colon destro o colon sinistro) possa rappresentare un ulteriore fattore predittivo e prognostico per pazienti con carcinoma del colon metastatico. Infatti, oltre al ruolo prognostico della sede della neoplasia primitiva, il ruolo predittivo sembrerebbe rilevante al punto da poter entrare di diritto tra gli elementi chiave per la selezione della terapia.