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Il carcinoma del colon-retto metastatico: evidenze scientifiche 2015

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Il carcinoma colo-rettale rappresenta uno dei tumori più frequenti nel mondo occidentale. I nuovi casi all’anno in Italia sono 55.000, con una mortalità in progressiva diminuzione che si attesta attualmente intorno ai 20.000 decessi annuali. Il progressivo miglioramento della prognosi è stato ottenuto nell’ultimo ventennio in gran parte grazie all’ampliamento dell’armamentario farmacologico disponibile nella fase avanzata di malattia.

La disponibilità di quattro farmaci chemioterapici (fluorouracile, capecitabina, oxaliplatino e irinotecan) e cinque farmaci biologici (anti-EGFR e anti-angiogenetici) ha permesso infatti di ottenere risultati impensabili solo un decennio fa, arrivando a superare per i nostri pazienti la barriera dei 30 mesi di sopravvivenza.

In questo numero di Key slides sono state selezionate le principali evidenze scientifiche riguardanti il trattamento della malattia metastatica prodotte nel corso dell’anno. Tra le novità più importanti lo studio Heracles per la prima volta sembra aprire la strada all’applicazione della precision medicine anche nei tumori colo-rettali. Entusiasmanti inoltre i dati dello studio di fase II della John Hopkins University che per la prima volta evidenziano come la genetica possa guidare l’oncologo nella scelta della terapia: pembrolizumab (anticorpo anti PD-1) nei tumori MMR-deficient sembra ottenere quei risultati davvero sorprendenti che tutti aspettavamo dall’immunoterapia anche nei tumori del colon-retto.

AUTORI

Giuseppe Aprile
Dipartimento di Oncologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Udine

Mario Scartozzi
Oncologia Medica, Università degli Studi, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Cagliari