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Breast :: Lectures  | Giugno 2024

Capivasertib: evidenze cliniche nel carcinoma mammario

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Laura Biganzoli
A cura di

S.O.C. Oncologia Medica & Centro di Senologia, Nuovo Ospedale di Prato, Azienda USL Toscana Centro, Prato

Il trattamento del tumore della mammella metastatico si è arricchito negli ultimi anni di terapie target specifiche. Particolare attenzione è stata rivolta allo studio di farmaci che hanno come target la pathway di PI3K/AKT/PTEN. Ad oggi, in Italia nella malattia HR+/HER2- sono registrati due farmaci che agiscono su questa via di trasmissione del segnale. 

Alpelisib è un inibitore selettivo di PI3Kα indicato in combinazione con fulvestrant in pazienti con tumore della mammella avanzato/metastatico HR+/HER2-/PIK3CA mutato, in progressione durante o dopo ormonoterapia. Everolimus ha come target mTORC1 ed è indicato in combinazione con exemestano nel tumore mammario avanzato HR+/HER2- dopo pretrattamento con inibitore dell’aromatasi (AI) non steroideo.

La registrazione di alpelisib ne limita l'impiego clinico in rapporto all'uso sempre più diffuso di inibitori di CDK4/6 in prima linea, mentre l'attività di everolimus + exemestano in pazienti pretrattati con inibitori di ciclina è modesta.

Capivasertib è un inibitore potente e selettivo di tutte le tre isoforme di AKT (AKT1/2/3). AKT gioca un ruolo chiave all’interno della pathway di PI3K/AKT/mTOR, che è attivata in oltre il 50% dei tumori della mammella attraverso delle mutazioni che interessano AKT1, PTEN e PI3K. Lo studio CAPItello-291 ha dimostrato che l'aggiunta di capivasertib a fulvestrant aumenta in maniera statisticamente e clinicamente significativa l'attivazione del selective estrogen receptor degrader (SERD) in termini di sopravvivenza libera da progressione e tasso di risposte. Lo studio aveva come target pazienti affetti da tumore della mammella avanzato HR+/HER2- che presentavano una ripresa di malattia durante o entro i 12 mesi dal termine di una terapia adiuvante con AI o che progredivano durante una prima linea di terapia con AI. Circa il 70% dei pazienti inseriti nello studio era pretrattata con inibitori di ciclina. Capivasertib ha dimostrato di essere particolarmente efficace nel sottogruppo di pazienti il cui tumore presentava una pathway di PIK3CA/AKT1/PTEN-alterata.

Capivasertib in combinazione con fulvestrant è approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) e presto ci aspettiamo una registrazione del farmaco anche in Europa e, quindi, in Italia. Per questo motivo, è importante familiarizzare con i dati relativi allo sviluppo del farmaco nel trattamento del tumore mammario.