In particolare due studi europei hanno sciolto nodi importanti nell’ambito della chirurgia dei tumori ovarici: lo studio LION ha evidenziato come la linfoadenectomia sistematica in pazienti con carcinoma ovarico avanzato e linfonodi clinicamente negativi possa essere omessa; lo studio DESKTOP ha dimostrato che la resezione radicale (R0) della recidiva eseguita in centri ad alto volume porti a un vantaggio significativo in termini di PFS per le pazienti.
Nell’ambito dei tumori endometriali due studi hanno valutato il ruolo della radioterapia nei tumori dell’utero: lo studio PORTEC, che confrontava la radioterapia da sola verso la chemio-radioterapia concomitante seguita da chemioterapia nei tumori dell’endometrio ad alto rischio, ha evidenziato un modesto vantaggio per il braccio sperimentale solo negli stadi III con una riduzione del rischio di recidiva dell’11%. Lo studio americano GOG 258 ha evidenziato come in pazienti con carcinoma endometriale ottimamente citoridotto in stadio III/IVA la chemioterapia diventi il nuovo standard di cura e come aggiungere la radioterapia alla chemioterapia non modifichi né RFS né OS, sebbene paradossalmente riduca le recidive locali e linfonodali.
AUTORI
Domenica Lorusso (coord.)
U.O. Ginecologia Oncologica, Fondazione IRCSS, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
Claudia Andreetta
Oncologia, Santa Maria della Misericordia, A.S.U.I. di Udine
Matilde Pensabene
Oncologia Medica, AOU Federico II, Napoli